
22 Apr Conosciamo i tartufi: bianchetto fresco
Il suo nome scentifico è Tuber albidum Pico o tuber bronchii vittad., ma è detto anche marzuolo perché si raccoglie negli ultimi mesi d’inverno e nei primi di primavera, dal 15 gennaio al 30 aprile.
Somiglia al tartufo bianco ma se ne differenzia per alcuni elementi essenziali, esteriormente la forma è simile, vale a dire irregolare con protuberanze lisce, ma il colore del bianchetto è molto più scuro, oro scuro per un tartufo maturo, e a volte anche marrone chiaro. Le dimensioni sono ridotte, arriva fino a quelle di un uovo di gallina, più o meno.
E’ tipico di Toscana, Emilia Romagna, Marche e Umbria, e cresce nei boschi di latifoglie e conifere.
E in cucina?
Come tutti i tartufi, appena forse dopo il bosco, è nel suo ambiente preferito, ed è perfetto per chi ama gli aromi intensi perché ha un odore gradevole e pungente, leggermente piccante e d’aglio.
Si sposa perfettamente con crostini, bruschette, primi piatti, zuppe, uova. E se vi piacciono i formaggi o il burro allora accostateli senza paura al tartufo bianchetto! Ma c’è di più, in virtù del suo sapore questo tartufo sta bene anche con i secondi di pesce!
Per preservarne l’aroma non va sottoposto a lunghe cotture. Buon appetito!
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