
28 Feb Risponde Fabio Cattarin, Chef Executive di Tartufi & Friends Roma
– Cosa le piace di più del suo lavoro?
In primis, direi la possibilità di poter creare e sperimentare, in secondo luogo, il mettersi in discussione continuamente, perché il mio lavoro è al servizio del cliente e di ciò che vuole, pertanto cercare di capire e interpretare gusti ed esigenze mette in moto tutta una serie di elaborazioni che poi conducono alla composizione del piatto.
– Quando ha capito che voleva fare lo chef?
Forse da sempre, a casa avevo l’esempio del mio papà e prima ancora di mio nonno che cucinavano benissimo, li guardavo, scrutavo, cercavo di carpirne segreti e maestria nel maneggiare le più classiche ricette della tradizione. Poi, a 15 anni, ho fatto la mia prima esperienza fuori, una stagione estiva da solo, dura ma che mi ha fatto capire che era quella la strada che volevo percorrere per arrivare un giorno ad avere un’attività mia.
– Di quale creazione del menu di T&F è più orgoglioso e perché?
Sono orgoglioso di tutto il menu, che rivisita anche piatti della tradizione romana come il tagliolino cacio e pepe ma in chiave gourmet. In particolare, sono molto contento di aver portato nel ristorante una pasticceria artigianale, ogni giorno prepariamo con le nostre mani i nostri dessert dalla A alla Z.
– Quale piatto del menu è il più richiesto? E secondo lei perché?
Sicuramente, il tagliolino cacio e pepe e il risotto Tartufi&Friends, ma devo dire la verità vanno forte anche le nostre bruschette con le nostre salse e il tortino al cioccolato, che è di nostra produzione. Sono i piatti più apprezzati, i nostri cavalli di battaglia, ma anche quelli che non toglieremo mai dal menu.
– Creatività. In che misura è presente nel suo lavoro da T&F?
Un buon livello di creatività è fondamentale per esprimere la mia idea di cucina nel piatto. Ho avuto molti riscontri positivi da clienti che richiedono piatti di pesce in cui mixo ingredienti una volta impensabili da abbinare tra loro. Questo mi fa piacere.
– Che differenze di gusti ha riscontrato fra clienti italiani e stranieri?
Con grande sorpresa, ho trovato il cliente straniero molto aperto a tutto il nostro menu, molto disponibile a lasciarsi guidare nella scelta di un piatto piuttosto che un altro mentre il cliente italiano è sempre più esigente, con le idee chiare, sa quello che vuole.
– Quale è la ricetta della sua vita?
La cacio e pepe (sennò che romano sarei?!) e tutta la pasticceria.
No Comments